Chiesa romanica a capanna ad unica campata absidata costruita fra il 1125 e il 1150 con affreschi dal XIII al XVI secolo.

Burgus Sancti Leonardi, come primo nucleo di Borgomanero, è citato nella “Carta di Romagnano” del 1198 come borgo franco e anche nel 1202 nel documento relativo alla Convenzione fra Novara e i conti di Biandrate, legali proprietari della zona, che cedevano il territorio, al di sotto di Gozzano fino a Romagnano, ai Novaresi. Con la fondazione di Borgomanero, intorno alla fine del XII secolo, San Leonardo perse di importanza anche perché il borgo franco venne attribuito al nuovo centro urbano entro le mura dalle quali San Leonardo che rimase fuori. Non per questo venne abbandonata, come dimostrano le trasformazioni nel seicento dell’interno in barocco. Solo nel 1955 iniziarono i restauri restituendo alla chiesa la sua originale struttura romanica e riscoprendo gli affreschi che, nel secondo restauro del 1984, furono riportati allo stato attuale.

La dedicazione a San Leonardo di Limoges, vissuto nel VI secolo e discepolo di San Remigio, si deve ai conti di Biandrate e Pombia, di origine francese, devoti a questo santo protettore dei prigionieri e carcerati, che, tornati sani e salvi dalla prima crociata (1103), ringraziarono il santo dedicandole questa chiesetta lasciando anche un cospicuo beneficio.

L’edificio è uno dei numerosi esempi di architettura romanica nel novarese. La facciata a capanna reca sopra la porta una lunetta e una finestrella a croce. Grossi contrafforti scandiscono i muri laterali in corrispondenza delle campate interne; i contrafforti e la facciata sono composti di pietre squadrate, mentre la muratura presenta corsi irregolari di ciottoli e qualche tratto a spina di pesce. All’interno le pareti sono scandite da lesene sormontate da capitelli di pietra e dai conci d’imposta sui quali si innestavano gli archi delle volte che i restauri degli anni ’50 hanno eliminato, ritenendole non originali. All’ingresso del settore absidale c’è un arco trionfale e si conserva un sedile in pietra in corrispondenza dello zoccolo dell’abside.

Le finestrelle dell’abside hanno doppia strombatura e la volta in cotto.

Gli affreschi

Il ciclo di affreschi che decora la chiesa è la più antica testimonianza pittorica del borgo. La loro datazione colloca l’esecuzione fra il XIII e il XVI secolo. Le pitture più antiche occupano le pareti dell’abside, i pilastri dell’arco trionfale, le pareti laterali della prima e seconda campata.

Gli affreschi furono attribuiti inizialmente al Maestro di Angera, in base al confronto con alcune scene affrescate alla Rocca di Angera; attualmente la critica preferisce riconoscere una personalità autonoma, probabilmente formatasi nella bottega del Maestro di Angera.

Nello stile dell’autore si coglie il passaggio dall’influenza dell’iconografia e dei procedimenti pittorici ed espressivi bizantini ad un linguaggio più sciolto e “naturale”; le scene narrative segnalano l’apertura alle novità della pittura gotica d’Oltralpe che si stava diffondendo in Italia settentrionale.

Il settore absidale presenta il classico ciclo representatio con il Cristo Pantocratore all’interno della mandorla, i quattro evangelisti, che in questo caso sono rappresentati con testa del loro simbolo, i dodici apostoli nel catino e i cicli dei mesi (sono rimasti solo Settembre ed Ottobre)

Nella prima campata a destra sono visibili solo due santi oltre a due affreschi del XV secolo attribuiti al Maestro di Borgomanero (Trinità e Madonna col bambino)

Nella campata di sinistra invece serie di sante (ben riconoscibili solo due) oltre ad affreschi successivi sovrapposti (santo monaco benedicente e Adorazione del Bambino)

La seconda campata di destra (vera narratio) è la meglio conservata e presenta la storia di Giuda oltre a santi (santa Julieta, san Cristoforo, due santi francescani e due domenicani)

Di fronte la storia di San Bartolomeo più una Madonna del latte del XV secolo

Nelle terze campate, non affrescate, sono stati posizionati due affreschi strappati e riportati su supporto (Madonna con san Pietro e san Paolo del Maestro di Borgomanero a sinistra e Madonna dei sette dolori del XVI secolo a destra.

La chiesa, grazie ad alcuni volontari, è aperta il Sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 da Aprile a Settembre.

Sul sito accendiamolamemoria.it è disponibile un’ampia intervista alla prof. Laura Chironi sulla chiesa di San Leonardo